L’infiltrazione dell’anca consiste nella iniezione di un farmaco (cortisone) oppure di una sostanza (acido ialuronico) all’interno dell’articolazione coxo-femorale. L’indicazione più frequente è la coxartrosi (artrosi dell’anca). L’infiltrazione può essere utile sia nelle forme iniziali sia nelle forme avanzate di artrosi (pazienti che non vogliono oppure che non possono sottoporsi all’intervento di protesi).
A differenza di altre articolazioni (ad esempio il ginocchio) le infiltrazioni all’anca non possono essere eseguite “a mano libera” a causa della presenza di importanti strutture vascolo-nervose contigue. È necessario quindi eseguire l’infiltrazione con l’ausilio dell’ecografia (ovvero eco-guidata). Tale procedura viene eseguita in ambito ambulatoriale, non necessita di anestesia in quanto il dolore durante la procedura è minimo (spesso assente). Si richiede al paziente di non correre e di fare lunghe camminate o sforzi fisici intensi per i 2-3 giorni seguenti.
Nella maggior parte dei casi si utilizza l’acido ialuronico, ovvero una sostanza gelatinosa con effetto lubrificante sulle superfici articolari e conseguente riduzione dell’attrito. Tale effetto è solo sintomatico e non curativo (ovvero non porta a guarigione ma riduce temporaneamente il dolore). Al fine di mantenere nel tempo l’effetto benefico, si esegue normalmente una infiltrazione ogni sei mesi. Il cortisone viene utilizzato solo in casi particolari (articolazioni particolarmente infiammate o pazienti anziani con artrosi avanzata).